sabato 28 giugno 2008

visita alla galleria borghese

Vi comunico che il giorno giovedì 17/07/08 alle ore 11:00 ho prenotato l'ingresso alla Galleria Borghese. Per ritirare il biglietto bisogna recarsi alle 10:30. Per ho una prenotazione individuale, ma posso sfruttare il codice di prenotazione per integrare altri eventuali partecipanti.
Chi fosse interessato non esiti a contattarmi tempestivamente al seguente numero di cellulare o al seguente indirizzo e-mail. Un saluto,

Claudio Ferretti

338-3241632

claudioferretti2001@yahoo.com

domenica 8 giugno 2008

lezioni di spagnolo "F.Baracca"

Le lezioni di primo e secondo livello accorpate di lingua spagnola, si svolgeranno regolarmente presso l'Istituto F.Baracca, dalle ore 16 alle 20, nei seguenti giorni:


giovedì 12/06/08
venerdì 13/06/08

Per eventuali chiarimenti, potete contattarmi al seguente indirizzo:

claudioferretti2001@yahoo.com

Grazie,
CF

venerdì 2 maggio 2008

il 21/5 mostra di miro' -

Non mancare alla mostra il 21/5. Pubblicherò in seguito l'orario dell'appuntamento. Intanto visiona il link.


joan miro' mostra san pietro in montorio - Cerca con Google: "Joan Miró - Galleria degli antiritratti - Reale Accademia di ..."

Claudio

IMPERATIVO AFFERMATIVO

La seconda persona singolare dell’imperativo affermativo di forma prendendo la terza persona del presente indicativo.

La seconda persona plurale si forma estraendo il tema dell’infinito e si aggiungendo i suffissi : AD – ED – ID rispettivamente per la I, II e III coniugazione.

verbo regolare

Infinto seconda persona singolare seconda persona plurale

CANTAR CANTA CANTAD

COMER COME COMED

PARTIR PARTE PARTID

I verbi irregolari fanno eccezione alla 2° persona singolare, mentre si regolarizzano alla 2° plurale:

verbo irregolare

Infinto seconda persona singolare seconda persona plurale

HACER HAZ HACED

PONER PON PONED

VENIR VER VENID

SALIR SAL SALID

TENER TEN TENED

DECIR DI DECID

HABER HE HABED

SER SED

IR VE ID

schema di riepilogo

IMPERATIVO AFFERMATIVO

SINGOLARE

1° pers. sing.

CONGIUNTIVO PRESENTE

1° pers. sing.

CONGIUNTIVO PRESENTE

2° pers. sing.

3°persona PRESENTE INDICATIVO

2° pers. sing.

TEMA + AD / ED /ID

3° pers. sing.

CONGIUNTIVO PRESENTE

3° pers. sing.

CONGIUNTIVO PRESENTE

IMPERATIVO NEGATIVO si forma : NO + congiuntivo presente

=======================================================================

esempi

1. Id al mar maňana por la maňana.

2. No pienses demaciado.

3. No digas palabrotas.

4. Ve a hacer la compra y no vuelvas antes las ocho.

CONGIUNTIVO PRESENTE

Il congiuntivo è un tempo verbale che esprime un dubbio o un desiderio, indica in definitiva un’assenza di concretezza.

Come si forma:

esistono tre serie metafonoche, in pratica c’è uno scambio della vocale radicale:

A E A E I A

Quindi per formare le voci del congiuntivo presente uso il tema del verbo + le desinenze del presente con la vocale radicale cambiata:

CANTAR COMER PARTIR

Yo cant - e com- a part -a

cant - e - s com-a- s part- a-s

Él cant - e com –a part -a

Nosotros cant –e-mos com-a- mos part –a- mos

Vosotros cant- é - is com- á- is part- á - is

Ellos cant –e –n com- a- n part- a- n

Congiuntivo presente per alcuni verbi irregolari:

ESTAR esté DAR

PONER ponga PODER pueda

HABER haya

HACER haga

TENER tenga

IR vaya

JUGAR juegue

DECIR diga

SER sea

algunas novelas que aconsejo

-Almudena Grandes "Estaciones de paso"

-David Trueba "Cuatro Amigos"

-Lucia Etxeberria "Beatriz y los cuerpos celestes"

-Manuel Vicent "Son de mar"

-Luis Leante "Mira si yo te querrè"

-Gutierrez "Trilogìa sucia de la Habana"

-Almudena Grandes "Las edades de Lulù"

-Almudena Grandes "Malena es un nombre de Tango"

-Almudena Grandes "Modelos de mujer"

sabato 26 aprile 2008

Introduzione al Teatro di Lope de Vega

Lope de Vega (1562-1635) è un drammaturgo spagnolo, il cui merito principale è stato quello di dare alla Spagna e alla cultura occidentale il nuovo volto del Teatro Occidentale. Nel 1609, Lope, così viene chiamato in Spagna, vista la sua fama, ha scritto "El Arte nuevo de Hacer comedias" con cui ha codificato un nuovo genere teatrale: la commedia lopesca.
La commedia, secondo Lope, non deve più avere una struttura drammaturgica rigida, e non deve promuovere forme di linguaggio esclusivista o peggio ancora elitario; il teatro, ha il compito di parlare alla coscienza dell'individuo, pertanto il drammaturgo ha il dovere di esprimere un linguaggio universale, ed affrontare tematiche che riguardino l'intera società. La commedia non è più in cinque atti, ma in autos, talvolta tre, talora di più, purchè siano di un numero dispari; il sistema dei personaggi deve essere rappresentato da due fasce sociali; i campesinos-labradores e i nobles-hidalgos.
Gli intrecci più ricorrenti in Lope hanno come oggetto di indagine lo studio del conflitto sociale tra la società aristocratica e il ceto dei lavoratori. In commedie come "Peribanez y el Comendador de Ocana" oppure "El Perro del Hortelano" molto simili al "Comendador de Ocana " del fedele seguace Calderòn de La Barca, il tragic fault dell'opera, che talora travalica i confini della commedia per debordare nel tragicomico, è sempre l'agravio all'honor-honra di un nobile nei confronti di un labrador. Dopo una serie di peripezie, il labrador, che agli occhi del lettore, appare come in balia dei soprusi del nobile, giunge sorprendemente a una vittoria finale. L'assolutezza della legge che trionfa sulla fattualità circostanziale dei rapporti di classe. Il tema della società giusta è molto sentita ai tempi di Lope, la società barocca spagnola è profondamente iniqua e gerarchizzata. Pertanto il suo teatro puù essere definito innovativo, nella sua esemplarità e nella sua ipnosi catartica agli occhi di uno spettatore che vuole essere stupito.
E' l'occhio dell'uomo barocco, il kharma dell'uomo moderno.
Lope, in tal senso, anticipa persino la modernità di un testo, pur godibile, come "Il mercante di Venezia" di Shakespeare, ove l'ebreo Shylock viene, seppure in maniera discutibile, tutelato dall'inviolabità della legge della Serenissima.
L'uomo barocco che difende il proprio onore, inteso sia in senso verticale (ovvero gerarchico) che orizzontale, (cioè proprio della reputazione), viene travolto dall'ondata di modernità di un teatro per natura eclettico.
Conscio del processo di sperimentalismo letterario di un Fernando de Rojas e di un Miguel de Cervantes, o meglio ancora del Picaro, Lope comprende a pieno l'esigenza di dover creare il teatro dell'uomo comune, a metà tra il realismo picaresco e la tragicommedia elisabettiana.
Lo spirito di importanti drammaturghi come Juan de Timoneda, Ruiz de Alarcòn e Lope de Rueda, vive magistralmente nei versi di Lope, che fonde in una mirabile miscellanea il passato di un teatro aneddotico e cervantino, con l'inquietudine della drammaturgia barocca.
L'abbandono totale del retaggio encomiastico e cortigiano di testi panegirici ed elegiaci di un Giraldi Cinzio o di un Bandello, o peggio ancora del cronicismo del Bale, appare più come una presa di coscienza critica piuttosto che come un mero atto di coraggio.
Tra i suoi più insigni seguaci vi sono Calderòn de la Barca, e Tirso de Molina, il cui fervore letterario riecheggia nei versi del Tenorio di Zorrilla, o nel Don Alvaro del Duque de Rivas.
Quando torno sulle migliori pagine di Peribanez, penso alla penosa atmosfera che pervade l'inesorabilità dell'ingiustizia delle pagine del Marchese di Roccaverdina di Capuana.
In Lope trinfa il giusto, la logicità aristotelica, la cognitività cartesiana, non cè neppure l'ombra di una beffa, di quella che il Verga chiamerebbe "Provvidenza".

Claudio Ferretti

frase finales

Lezione 8

TEMPORADA = s.f. stagione, periodo (stagione riferito a tempo limitato come ad esempio una stagione

sportiva)

(alta/baja temporada = alta/bassa stagione; de temporada = stagionale, temporaneo;

fin de temporada = fine stagione)

acudir = accorrere, arrivare, ricorrere

SUBORDINATE FINALI.

Le subordinate finali (subordinadas finales) sono introdotte da congiunzioni o locuzioni che indicano finalità o scopo.

Tra queste, le principali sono: para (que), con el fin de (que), con el propósito de (que), con la intención de (que), con el intiento de (que), con la idea de (que).

Nelle subordinate il verbo deve essere sempre coniugato al congiuntivo.

Es.:

Me quedo en casa para que ella esté contenta. (rimango in casa perché lei sia contenta)

Hablo en voz alta para que ellos me escuchen mejor. (parlo a voce alta perché loro mi sentano meglio)

Bisogna notare che negli esempi sopra visti la frase principale e la subordinada hanno un soggetto diverso, ovvero la frase subordinata è una frase esplicita.

Quando, invece, i soggetti sono uguali la subordinata è implicita ed il verbo in questa può essere anche all’infinito semplice! (es.: yo voy a Milán para ganar)

Nulla vieta anche con subordinate implicite di usare il congiuntivo ma è una forma poco usata.

(es.: yo voy a Milán para que yo gane).

SUBORDINATE TEMPORALI.

Le subordinate temporali (subordinadas temporales) sono accompagnate da avverbi o locuzioni temporali. Tra questi, i principali sono: cuando, en cuanto (non appena), mientras (mentre), antes de (prima), después de (dopo), mientras tanto (nel frattempo/frattanto/intanto), tan pronto como (non

appena), cada vez que (ogni volta che), hasta que (finchè), desde que (da quando), en el momento en que (nel momento in cui), a medida que (man mano che), siempre que (sempre que).

Queste subordinate possono reggere il modo indicativo oppure il congiuntivo. Vediamo i due casi.

a) Se l’azione della subordinata si compie con certezza o si è già compiuta, la subordinata temporale ha il verbo all’indicativo (la frase principale è al presente o al passato).

Esempi:

Cuando me despiertan, me enfado mucho. (quando mi svegliano, mi arrabbio molto)

Hasta que no me compraron el ordenador, no les hablé. (finchè non mi hanno comprato il computer, non gli ho parlato).

b) Se non è sicuro che l’azione si compia o se la stessa non è ancora stata compiuta, la subordinata temporale ha il verbo al congiuntivo, a differenza dell’italiano che usa l’indicativo futuro (la frase principale è al futuro o all’imperativo).

Esempi:

En cuanto sepa algo, te lo diré. (non appena saprò qualcosa, te lo dirò)

Cuando lo escuches, adviérteme. (quando lo sentirai, avvertimi)

Attenzione: come in italiano, antes de que regge sempre il verbo al congiuntivo.

Me voy antes de que sea tarde. (vado prima che sia tardi)

(Pagina tratta dal sito del Professore).

FRASI FINALI

Una frase finale è sempre introdotta da un connettore che esprime una finalità, uno scopo, un termine. La frase finale è sempre connessa a una frase reggente.

es. Vado a Roma, per (al fine di) studiare l'archeologia.

La frase evidenziata, esprimendo una finalità, deve essere considerata finale.

Vi sono due tipi di frase finale: la frase finale implicita, dove il soggetto della frase reggente e subordinata è lo stesso, e la frase finale esplicita, dove il soggetto cambia da frase reggente a frase subordinata.

es. Vado a Roma, per studiare archeologìa=Voy a Roma para estudiar arqueologìa
es.
Ti invio una lettera, affinchè tu la legga=Te envio una carta, para que tu la leas

Le frasi subordinate finali in spagnolo devono essere costruite nel seguente modo:

1) reggente+para+infinito (se la frase è implicita)

2) reggente+para que+congiuntivo (presente o imperfetto in base al tempo della frase reggente) se la frase è esplicita

(Pagina tratta dal sito del Professore).

FRASI TEMPORALI

Un periodo può essre costituito da una semplice frase minima. Un periodo che comprenda una frase temporale deve essere costituito almeno da una frase principale o reggente, (ovvero una frase che da sola esprime significato), e da una proposizione temporale, (ovvero una frase che è connessa alla reggente, e che esprime un tempo).

es. Gioco a carte, quando ho tempo libero
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo libero
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo libero


Si tratta di tre periodi, in cui la frase (gioco a carte, giocavo a arte, giocherò a carte), funge da reggente, mentre le frasi introdotte da (quando) fungono da proposizioni temporali.

Le frasi temporali in spagnolo sono sempre introdotte dai seguenti connettori:

CUANDO, APENAS, EN CUANTO, TAN PRONTO COMO, MIENTRAS, EN EL MOMENTO EN QUE, ETC.

Nelle frasi , come sopra, sono espressi tre tipi di contemporaneità:

presente (gioco, ho),
passato (giocavo,avevo)
futuro (giocherò, avrò)

In spagnolo, le frasi temporali che esprimo una contemporaneità al presente e passto vengono espresse con due tempi verbali appartenenti al modo indicativo:

es. Gioco a carte, quando ho tempo = Juego a las barajas, cuando tengo tiempo
es.
Giocavo a carte, quando avevo tempo = Jugaba a las barajas, cuando tenìa tiempo

Se la contemporaneità della frase è invece al futuro, allora la formula è diversa:

es. Giocherò a carte, quando avrò tempo = Jugarè a las barajas, cuando tenga tiempo

Nella frase principale bisogna sempre usare il modo indicativo, il più delle volte espresso dal futuro semplice; nella frase subordinata temporale il tempo presente del modo congiuntivo (subjuntivo).

frase consecutivas

Lezione 11

SUBORDINATE CONSECUTIVE.

La oración subordinada expresa la consecuencia que se deriva de la principal. Si tenemos una oración causal y la ponemos en sentido inverso obtenemos una oración consecutiva:

Me mojo porque llueve (causal)

Llueve, por tanto me mojo (consecutiva)

Conjunciones más frecuentes.

a) Con indicativo:

luego (avv. dopo, poi; cong. quindi, dunque): Llueve, luego me mojo.

pues (cong. dal momento che, poiché, dunque, allora): Como no estudia pues suspende.

conque (cong. quindi, dunque) : Estoy enfadado, conque déjame en paz.

así que (avv. cosicchè; así … que = tanto … che) : Estoy enfadado, así que déjame en paz.

en consecuencia, por tanto (pertanto), por consiguiente (di conseguenza), por eso (perciò),

de modo que (cosicchè), de manera que…

tanto que: Lluve tanto que me mojo.

tan + sustantivo + que: Sentía tanta pena que se echó a llorar.

tan + adjetivo + que: Es tan guapo que las enamora a todas.

tan + adverbio + que: Están tan lejos que nunca llegan.

de un + adjetivo + que: Es de un soso que nadie lo aguanta.

tal + sustantivo + que: Tenía tal tensión acumulada que me puse histérica.

b) Con subjuntivo:

de ahí que: Me cae bastante mal, de ahí que no quiera invitarlo.

no tan / tanto … como para que: No hice el examen tan mal como para que me suspendieran.

no tan / tanto … que: Es tan cerdo comiendo que es mejor que no lo veas.

El grupo de consecutivas que van introducidas por cuantificadores: tanto que, tan + adjetivo + que,

tan + adverbio + que... no debe confundirse con la construcción comparativa. En la consecutiva la subordinada es siempre una consecuencia derivada de la principal. Además, la construcción de la consecutiva es tan ... que, mientras que la de la comparativa es tan ... como, y en éstas sólo existe comparación, sin ninguna consecuencia.

CULEBRA = s.f. biscia

MONO = s.f. scimmia

INCLUSO = avv. perfino, anche; prep. persino

Conjunciones más frecuentes

Conjunciones más frecuentes Conjunciones más frecuentes

frases concesivas de Alessandro Longhi

Lezione 12

SUBORDINATE CONCESSIVE. (tratto da 4 lingue)

Le subordinate concessive (subordinadas concesivas) sono precedute da locuzioni o congiunzioni concessive. Tra queste, la più frequente è aunque (anche se), ma ce ne sono molte altre, come si bien (sebbene), no obstante, a pesar de (nonostante), aun cuando (quantunque), siquiera (almeno), pese a que (malgrado), por más / mucho que (malgrado). Queste possono avere il verbo al congiuntivo o all’indicativo a seconda della persona che parla e dell’intensità che si vuole dare all’azione espressa nella concessiva. Ciò significa che se si desidera semplicemente esporre l’azione, il verbo della subordinata è coniugato all’indicativo; se, invece, si vuole conferire all’azione espressa nella subordinata un’intensità maggiore di quella della frase principale, il verbo della subordinata si coniuga al congiuntivo.

A pesar de que sea difícil, intentaré hacerlo. (Nonostante sia difficile, proverò a farlo).

Aunque hacía / hiciera calor, no quiso bañarse. (Anche se faceva caldo, non ha voluto farsi il bagno).

Questa regola si applica solo quando la frase principale è coniugata al passato o al presente. Per quanto riguarda il futuro, non esiste la doppia possibilità e, in questo caso, a differenza dell’italiano, il verbo della subordinata deve essere sempre coniugato al congiuntivo.

Aunque te enfades, no te acompañaré. (Anche se ti arrabbierai, non ti accompagnerò).

Si bien precede sempre un verbo all’indicativo mentre siquiera regge il verbo al congiuntivo.

Si bien estoy muy cansado, saldré contigo. (Sebbene io sia stanco, uscirò con te).

Escúchame, siquiera sea por un momento. (Ascoltami, anche se è solo per un attimo).

*************************************

SUBORDINATE CONCESSIVE. (dagli appunti in classe)

aunque = cong. benchè, sebbene à REGGE INDICATIVO O CONGIUNTIVO

Aunque está nevando tenemos que salir = anche se stà nevicando dobbiamo uscire (INDICATIVO)

Aunque esté nevando tenemos que salir = anche se nevicasse dobbiamo uscire (CONGIUNTIVO)

Nella prima frase sappiamo che stà nevicando (lo abbiamo visto, è un dato certo) però nonostante la neve dobbiamo uscire. In questo caso di deve usare l’indicativo. Nella seconda frase, invece, non sappiamo che tempo fà fuori (il dato sul tempo è quindi incerto!!) però indipendentemente dal tempo sappiamo che dobbiamo uscire. In questo caso è d’obbligo l’uso del congiuntivo (da notare come questo tempo è sempre associato a incertezza!!).

Al posto di aunque possiamo mettere anche a pesar de que (nonostante, malgrado) con lo stesso uso visto sopra.

aún cuando = cong. sebbene à REGGE IL CONGIUNTIVO

pese a que = cong. malgrado à REGGE L’INDICATIVO

por más que = cong. per quanto, sebbene à REGGE INDICATIVO O CONGIUNTIVO

}

Altri connettori sono,

por mucho que

por nada que REGGONO IL CONGIUNTIVO

por poco que

POR + CONGIUNTIVO PRESENTE, INDICATIVO (nella reggente presente o futuro)

Vediamo ora alcuni connettori che reggono l’infinito.

ya = avv. già, ora, adesso, subito, ormai

YA + PODER à REGGE L’INFINITO

a pesar de = malgrado, nonostante

A PESAR DE à REGGE L’INFINITO

pese a = avv. benchè, nonostante, malgrado

PESE A à REGGE L’INFINITO

Con il gerundio dobbiamo usare aún.

AÚN + GERUNDIO

a sabiendas = avv. di proposito, pur sapendolo

A SABIENDAS DE QUE + INDICATIVO (oppure condizionale presente)

SUBORDINATE CONCESSIVE.

Conjunciones más frecuentes


Aunque, a pesar de que, aún cuando, mal que, pese a que, si bien, con todo, por muy / más / mucho que, el hecho de que

Uso de los modos INDICATIVO y SUBJUNTIVO en las oraciones concesivas con las conjunciones vistas hasta ahora:

A) Indicativo: la objección contenida en la oración subordinada es real.

B) Subjuntivo: la objección contenida en la oración subordinada es hipotética o está referida al futuro.

C) Si suprimimos la partícula QUE pueden aparecer con INFINITIVO.

Otras conjunciones con uso especial de los modos INDICATIVO y SUNJUNTIVO:

- A riesgo de que + subjuntivo
- Mal que + subjuntivo
- Por muy + adjetivo / adverbio + que + subjuntivo
- El hecho de que + subjuntivo
- A sabiendas de que + indicativo
- Si bien + indicativo
- Excepto que / Salvo que + indicativo (cuando aparecen con subjuntivo su valor es condicional)
- Si suprimimos la partícula QUE pueden aparecer con INFINITIVO.

Ejemplos

Pese a que está sola / Pese a estar sola nunca tiene miedo.
Lo hizo a riesgo de que le vieran / de ir a la cárcel.
Por más que lo pienso / piense, no es aceptable.
Por muchos diplomas que tiene / tenga, no me parece buen estudiante.
Por muy hábil que te creas, te engañarán.
Mal que te pese, es más importante que tú.
He tomado las medidas necesarias, si bien nadie me lo había advertido.

Usos. Sentido de oración concesiva.

La oración subordinada presenta un problema que no impide el cumplimiento de la acción principal.

cena del dìa catorce

El dìa catorce de mayo vamos a quedar una cena a eso de la s ocho, el curso de espanol del instituto "F.Baracca", segundo y primer nivel, todos los que han participado estan incluidos, hasta los que han dejado al principio. Para saber màs podèis ponerme un correo a mi direcciòn que vuelvo a recordaros claudioferretti2001@yahoo.com
Hasta luego

sabato 19 aprile 2008

una poesia da apprezzare

Just a prayer…

“I asked for strength that I might achieves;

He made me weak that I may obey.

I asked for health that I might do great things;

He give me grace that I might do better things.

I asked for riches that I might be happy;

He gave me poverty that I might be wise.

I asked for power that I might have the praise of others;

He gave me weakness that I might feel a need of God.

I asked for all things that I might enjoy life;

He gave me life that I might enjoy all things.

I receive nothing I had asked for;

He gave me all that I had hoped for.”

Ho chiesto forza da poter impegare

Mi ha reso debole affinché io potessi obbedire

Ho domandato la salute per poter fare grandi cose

Egli mi ha dato grazia per fare meglio le cose

Ho chiesto ricchezze per poter essere felice

Mi ha dato povertà per diventare saggio

Ho chiesto potere per poter rcevere la lode degli altri

ma ho ricevuto debolezza affinché potessi avvertire il bisogno di Dio

Ho domandato tutte le cose che potessero farmi godere la vita

Egli m’ha dato vita affinché potessi godere di tutte le cose

Non ho ricevuto nulla di quello che avevo chiesto

eppure

Ho ricevuto tutto quello che ho sempre sperato

Questa preghiera è stata scritta da un soldato americano durante la guerra civile…

Ho chiesto molte cose nella mia vita e al mio Dio… molto spesso ho ricevuto dei “no” o degli “aspetta”

A distanza di tempo ho visto come anche queste apparenti “non risposte” fossero state importanti per me, per la mia vita…

Io aspetto il mare“, ho scritto un giorno… Ci sono situazioni “irrisolvibili” e sentimenti incancellabili, ci sono lunghi momenti passati a cercare spiegazioni…

Ma pure tutto concorre ad arricchire la nostra vita…. come pietre su di una corona… e vedo completarsi il quadro della mia esistenza… piano piano… un passo alla volta..

“Un passo alla volta, Dio ci mostra sempre solo il prossimo passo”

lunedì 11 febbraio 2008

primo livello "scuola f.baracca"

Il pretèrito perfecto

Il pretèrito perfecto è un tempo verbale, che in inglese si definisce present perfect.
E' foormato dal presente indicativo del verbo HABER, più il participio passato, sia esso regolare con i suffissi ADO, IDO, IDO, sia esso irregolare coi participi relativi ai singoli verbi.

es. yo he ESTUDIADO, tù HAS HECHO, èl HA DESCUBIERTO.

Si usa il pretèrito perfecto per esprimere un'azione che inizia in un punto x del passato, ma che perdura nel presente, indipendentemente dalla lontananza cronologica dal presente del nostro punto x del passato.

Per qualsiasi dubbio,
contattate,
claudioferretti2001@yahoo.com

primo livello "scuola f.baracca"

L'uso di POR y PARA

Le preposizioni POR e PARA, in italiano possono entrambi essere tradotte dalla preposizione PER.

Allora viene spontaneo chiedersi, quale sia la differenza.
Facciamo alcuni esempi:

POR esprime un complemento di causa, un tempo approssimativo, una complemento di causa efficiente o d'agente, di moto per luogo, di mezzo o compagnia,

PARA esprime un complemento di fine, di tempo determinato, di limitazione, di moto a luogo.

Per qualsiasi dubbio,
contattate
claudioferretti2001@yahoo.com

primo livello scuola "f. baracca"

L'imperfetto

L'imperfetto in spagnolo si forma nel seguente modo:

L'infinito di un verbo deve essere suddiviso in tema e desinenza:

es. cant-ar; com-er; escrib-ir;

Il tema si usa nella coniugazione come base, e a questo vanno aggiunte le rispettive desinenze:

Prima coniugazione

yo cant-aba
tu cant-abas
èl cant-aba
nosostros cant-àbamos
vostros cant-abais
ellos cant-aban

Nel caso della seconda e terza, ecco le seguenti desinenze:

yo com-ìa
tù com-ìas
èl com-ìa
nosotros com-ìamos
vosotros com-ìais
ellos com-ìan

yo escrib-ìa
tù escrib-ìas
èl escrib-ìa
nosotros escrib-ìamos
vostros escrib-ìais
ellos escrib-ìan

Attenzione! L'accento cade sempre sulla "i" dello iato.

L'imperfetto è un tempo nel quale anche i verbi irregolari tendono a regolarizzarsi:

es. hacer=hacìa; volver=volvìa; poner=ponìa etc.

Gli unici due verbi fortemente irregolari sono SER e IR:

era, eras, era, èramos, erais, eran

iba, ibas, iba, ìbamos,ibais,iban

Per qualsiasi dubbio,
contattate
claudioferretti2001@yahoo.com

martedì 22 gennaio 2008

SCHEDA SU VICENTE BLASCO IBANEZ

Vicente Blasco Ibanez (1867-1928) è un autore fondamentale nello sviluppo del realismo spagnolo. Insieme a Galdòs, Clarìn ed E. Pardo Bazàn ha scritto romanzi che hanno come oggetto d'indagine l'uomo nel suo rapporto con l'ambiente.
A differenza di questi grandi scrittori sopra citati però, ha saputo differenziarsi per alcuni aspetti peculiari della propria diegesi, qualificandosi pertanto come autore sui generis.
Non si può parlare di Blasco Ibanez come di un autore realista puro, o naturalista, come invece furono Clarìn e la Bazàn.
Nella narrativa di Ibanez affiorano vari modi di intendere un romanzo che descriva l'uomo e il suo rapporto con il mondo che lo circonda. Degno del miglior Flaubert o del suo fedele seguace Guy de Maupassant, verso i quali tuttavia Ibanez non mancò di nutrire un'appassionata stima letteraria, i romanzi dello scrittore valenzano sono densi di un realismo descrittivo, che mette a nudo le contraddizioni, le debolezze e gli schemi di una società chiusa, piramidale. L'attacco di Ibanez è perlopiù rivolto allo schematismo societario, per cui la società spagnola di fine secolo debba essere divisa in caste, sia sotto un profilo economico, che di stile e di linguaggio. Il ceto preponderante, che viene descritto e analizzato con profonda sagacia e una fervente nota satirica, è la borghesia, che pure troviamo derisa con le stesse modalità nei romanzi di Galdòs e di Clarìn.
Nei romanzi di Ibanez c'è l'analisi dell'interiorità del personaggio; l'autore tende a sviscerare i conflitti che nascono nella coscienza del proprio eroe. Vi è uno scambio di interni ed esterni, tra la rappresentazione di un ambiente verista, tradizionalista, costumbrista, e la crisi esistenziale latente nell'animo del personaggio.
L'accento costumbrista, ovvero tradizionalista, manca per esempio nei romanzi di altri scrittori, ma Ibanez, che è un grande conoscitore della storia e della cultura del proprio paese, tende a rimarcare la specificità dell'enviroment preso in esame.
Gli strumenti di cui Ibanez si serve per esaltare i tratti costumbristi delle sue ambientazioni sono in genere feste, rituali, liturgie, verso le quali tuttavia non eviterà di manifestare il proprio distacco, dato il suo proclamato anti clericalismo.
Un autore complesso dunque, il cui merito essenziale è quello di aver mirabilmente saputo coniugare i tratti essenziali del costumbrismo spagnolo, del verismo italiano, del naturalismo flaubertiano, del realismo zoliano.
I suoi personaggi sono spesso dei sognatori, che inseguono il raggiungimento di un desiderio, che piuttosto che configurarsi come una fonte di appagamento, diviene causa di delusione e di disincanto.

Le opere principali sono:

1) ciclo anticlericale

-la catedral
-el intruso

2) ciclo italiano

-entre naranjos
-en paìs del arte

3) ciclo valenzano

-cuentos valencianos
-canas y barro
-arroz y tartana
-la barraca

4) ciclo cinematogràfico

-Los cuatro jinetes del Apocalipsis
-Sangre y Arena

Per approfondimenti contatta:

claudioferretti2001@yahoo.com

domenica 20 gennaio 2008

L'USO DI HAY e ESTAR

La particella HAY significa in spagnolo (c'è, ci sono)

es. Sul tavolo c'è un libro= Sobre la mesa hay un libro
es. Sul tavolo ci sono tre libri= Sobre la mesa hay tres libros

HAY è indeclinanile, non varia cioè in base a plurale, singolare, maschile, femminile
Tuttavia HAY si può coniugare in HABIA, HUBO, HABRA', HAYA, etc. chiaramente in base al tempo o al modo verbale che si deve utilizzare.

Per il verbo ESSERCI, in spagnolo può anche essere usato il verbo ESTAR

es. Sobre la mesa, estàn mis libros

es. Sobre la mesa, està tu libro

In questo caso, il verbo ESTAR alla terza persona singolare e plurale traduce C'E, CI SONO.

Quando bisogna usare HAY e quando bisogna usare ESTAR?

HAY: in presenza di articoli indeterminativi, numeri cardinali, pronomi interrogativi

ESTAR: in presenza di articoli determinativi, aggettivi e pronomi possessivi, nomi di persona.

es. En el cajòn hay un libro.
es. En el cajò està el libro

es. En el cajòn hay tres libros
es. En el cajòn està mi libro

es. Cuantos libros hay en el cajò?
es. En mi casa estàn Pedro y Josè

Per qualsiasi dubbio, contatta
claudioferretti2001@yahoo.com

LEZIONE DI I LIVELLO "SCUOLA MASSAIA" VE. 18/01

LEZIONE II LIVELLO "SCUOLA MASSAIA" VEN.18/01 e GIO.17/01

FRASI TEMPORALI

Un periodo può essre costituito da una semplice frase minima. Un periodo che comprenda una frase temporale deve essere costituito almeno da una frase principale o reggente, (ovvero una frase che da sola esprime significato), e da una proposizione temporale, (ovvero una frase che è connessa alla reggente, e che esprime un tempo.

es. Gioco a carte, quando ho tempo libero
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo libero
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo libero

Si tratta di tre periodi, in cui la frase (gioco a carte, giocavo a arte, giocherò a carte), funge da reggente, mentre le frasi introdotte da (quando) fungono da proposizioni temporali.

Le frasi temporali in spagnolo sono sempre introdotte dai seguenti connettori:

-CUANDO, APENAS, EN CUANTO, TAN PRONTO COMO, MIENTRAS, EN EL MOMENTO EN QUE, ETC.

Nelle frasi , come sopra, sono espressi tre tipi di contemporaneità:

presente (gioco, ho),
passato (giocavo,avevo)
futuro (giocherò, avrò)

In spagnolo, le frasi temporali che esprimo una contemporaneità al presente e passto vengono espresse con due tempi verbali appartenenti al modo indicativo:

es. Gioco a carte, quando ho tempo=Juego a las barajas, cuando tengo tiempo
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo=Jugaba a las barajas, cuando tenìa tiempo

Se la contemporaneità della frase è invece al futuro, allora la formula è diversa:

es. Giocherò a carte, quando avrò tempo=Jugarè a las barajas, cuando tenga tiempo

Nella frase principale bisogna sempre usare il modo indicativo, il più delle volte espresso dal futuro semplice; nella frase subordinata temporale il tempo presente del modo congiuntivo(subjuntivo)




FRASI FINALI

Una frase finale è sempre introdotta da un connettore che esprime una finalità, uno scopo, un termine. La frase finale è sempre connessa a una frase reggente.

es. Vado a Roma, per (al fine di) studiare l'archeologia.

La frase evidenziata, esprimendo una finalità, deve essere considerata finale.

Vi sono due tipi di frase finale: la frase finale implicita, dove il soggetto della frase reggente e subordinata è lo stesso, e la frase finale esplicita, dove il soggetto cambia da frase reggente a frase subordinata.

es. Vado a Roma, per studiare archeologìa=Voy a Roma para estudiar arqueologìa
es. Ti invio una lettera, affinchè tu la legga=Te envio una carta, para que tu la leas

Le frasi subordinate finali in spagnolo devono essere costruite nel seguente modo:

1) reggente+para+infinito (se la frase è implicita)

2) reggente+para que+congiuntivo (presente o imperfetto in base al tempo della frase reggente) se la frase è esplicita



FRASI CONDIZIONALI

Le frasi che esprimono una condizione sono introdotte dai seguenti connettori:

SI, A NO SER QUE, SIEMPRE Y CUANDO, MIENTRAS, COMO,

L'unico connettore che innesca una struttura della frase specifica è SI.
Nel caso degli altri connettori, la frase condizionali viene sempre espressa con il modo congiuntivo, sia esso presente o passato.

es. Yo te escucho, siempre y cuando tu no grites
es. Yo te envio dinero, a no ser que te quedes sin dinero
es. Mientras me des manera de apreciarte, volverè atràs
es. Como no estudies, no te aprobarè

es. Yo te escucharìa, siempre y cuando tù no gritaras
es. Yo te enviarìa dinero, a no ser que te quedaras sin dinero

es. Yo no te habrìa dejado, si no me hubieras molestado tanto


Nel caso di SI invece abbiamo una costruzione diversa. Nel periodo ipotetico di secondo e terzo tipo, ovvero della probabilità e del'irrealtà, la frase condizionale è espressa con il modo subjuntivo:

es. Si el billete no costara mucho, yo vendrìa
es. Si el billete no hubiese costado tanto, yo habrìa venido

Ma quando il connettore SI introduce un periodo ipotetico di primo tipo, ovvero della possibilità
allora vi è una formula:

es. Si el billete cuesta mucho, no vendrè

Non solo è previsto l'uso dell'indicativo, ma bisogna anche usare il presente.
La struttura è la stessa dell'inglese:

SI+PRESENTE INDICATIVO nella subordinta, FUTURO SEMPLICE, IMPERATIVO nella reggente.

ATT.NE In italiano, il presente del congiuntivo che troviamo nella frase subordinata va poi tradotto come futuro semplice

Si el billete cuesta poco, vendrè=Se il biglietto costerà poco, verrò

Buono studio,
Per qualsiasi ulteriore dubbio,
contatta:
claudioferretti2001@yahoo.com

martedì 15 gennaio 2008

IL LIBRO SPAGNOLO DELLA SETTIMANA

autore delle recensione CARLA MACINO

“COMO AGUA PARA CHOCOLATE”


Acabo de leer un libro muy divertido y leve y me gusta contaroslo para que tambièn vosotros podaìs apreciarlo.
Estoy hablando de “Como agua para chocolate” de Laura Esquivel, autora mexicana.
Esa obra es su primera novela; la publicò en 1989 y obtuvo un éxito importante; fue tambièn traducida a treinta y cinco idiomas y ademàs se realizò una pelìcula con el guiòn de ella misma.
Nos cuenta una historia de amor, entre el divertido y el doloroso.
Hay una mujer, Tita, la màs pequeña entre las hermanas, y toda la familia De la Garza, con mamà Elena, tres hermanas, Gertrudis, Rosaura y Tita, la criada Nacha, la que criò Tita, y Pedro lo que fue la razòn de todo lo que ocurriò a Tita durante su entera vida.
El singular de esa novela es que cada capìtulo empieza contando de una cena o de un almuerzo que Tita apronta para ocasiònes raras. Hay recetas para noviazgos, bodas, bautizos, entierros etcètera.
El olor de comida empapa todo el libro y tambièn lo de hierbas olorosas y te parece de estar presente mientras se deshacen kilos de almendras y ajonjolì y nueces para aprontar platos exquisitos, que cada huèsped nunca olvidarà.
La autora eligiò un estilo muy sencillo y no presenta dificultades para quien està siguiendo los cursos del prof. Ferretti, por lo tanto os aconsejo de enfrentar la lectura de esta novela, por cierto os gustarà, por lo menos a razòn de los platillos olorosos y sabrosos los que todos podemos imaginar de saborear.
Buena lectura y dejados conquistar por la cocina de Tita.

sabato 12 gennaio 2008

LEZIONE DI SPAGNOLO DI SECONDO LIVELLO VEN11/01

L'argomento di grammatica di Ven.11/01 è relativo alla formazione dell'imperfetto del congiuntivo

IMPERFECTO DE SUBJUNTIVO

Vi sono due desinenze per ciascuna coniugazione

ARA/ASE; IERA/IESE; IERA/IESE;

Le desinenze possono essere applicate al tema dell'infinito in maniera intercambiabile:

Es. CANTAR= CANT+ AR

CANT+ASE oppure CANT+ARA

Poi si aggiungono le desinenze del presente semplice.

yo cantara, tù cantaras, èl cantara, nosostros cantàramos, vosotros cantarais, ellos cantaran

yo cantase, tù cantases, èl cantase, nosotros cantàsemos, vostros cantaseis, ellos cantasen


yo comiera, tù comiese, èl comiera, nostros comièsemes, vostros comierais, ellos comiesen (intercambiabili)
Le desinenze di ESCRIBIR sono identiche a quelle di COMER.

GLI IRREGOLARI

Il tema degli irregolari si ricava dalle desinenze della prima persona singolare del pretèrito indefinido; poi si toglie la desinenza e si sostituisce con le desinenze dell'imperfetto congiuntivo

es. ESTAR=ESTUVE=ESTUV=ESTUVIERA.

Buono studio,

Claudio Ferretti

LEZIONE DI SPAGNOLO DI SECONDO LIVELLO GIO.10/01

L'argomento grammaticale trattato Gio. 10/01 è relativo all'uso e alla formazione del modo congiuntivo (subjuntivo).

Occorre fare una premessa: n italiano l'uso del congiuntivo, sebbene le regole grammaticali diano indicazioni ben precise, risulta talora essere approssimativo o perfino opzionale. Cioè si tende a parlare facendo a meno dell'uso del modo congiuntivo, a meno che non si voglia dare un tono più colto al registro del nostro linguaggio.

In spagnolo, invece, l'uso del congiuntivo è molto più diffuso, viene usato con una frequenza pari, talvolta superiore a quella del modo indicativo. L'uso del congiuntivo è legato a una serie di regole grammaticali che caratterizzano il legame tra protasi e apodosi nel periodo, tra frase reggente e le sue subordinate.

Bisogna però memorizzare un concetto fondamentale: il congiuntivo è quel modo che tendenzialmente viene usato quando il contesto della frase non esprime un dato certo, concreto, presente; si usa pertanto in casi di insicurezza, probabilità, non presenza.


Detto questo, passiamo alla formazione del subjuntivo per i verbi regolari:

FORMAZIONE

Vi sono tre seri metafoniche da tenere in considerazione:

(A-E) (E-A) (I-A)

Queste tre serie sono relative rispettivamente alla prima, seconda e terza coniugazione.

La serie metafonica, (del suono che cambia) riguarda il variare della vocale tematica, cioè quella interna alla desinenza del verbo all'infinito. Es. Nel verbo CANTAR, CANT+(AR), il tema è CANT e la desinenza è AR. La vocale radicale è il primo elemento della desinenza. In CANTAR chiaramente è A. Se prendessimo in esame il verbo COMER, sarebbe E, in ESCRIBIR sarebbe I.

Per coniugare il verbo al presente del congiuntivo bisogna togliere la desinenza dell'infinito e lavorare sul tema.

CANTAR=CANT; COMER=COM; ESCRIBIR=ESCRIB;

A questo punto va aggiunta la vocale tematica cambiata.

A-E E-A I-A

Es.

CANTAR= AR= A =E; COMER=ER=E=A; ESCRIBIR=IR=I=A;

Pertanto il verbo finora è costituito dal TEMA (dato dall'infinito privo della desinenza), più la VOCALE TEMATICA (mutata in base alle serie metafoniche)

La base dei tre verbi regolari sarà:

CANTE; COMA; ESCRIBA;

A questo punto bisogna aggiungere le normali desinenze del presente semplice, ma solo a partire dalla seconda persona singolare, e queste saranno le conseuguenti coniugazioni:

CANTAR

yo cante, tù cantes, èl cante, nosotros cantemos, vosotros cantèis, ellos cante

yo coma, tù comas, èl coma, nosotros comamos, vosotros comàis, ellos coman

yo escriba, tù escribas, èl escriba, nosotros escribamos, vosotros escribàis, ellos escriban


VERBI IRREGOLARI

Per quanto riguarda i verbi irregolari, bisogna sempre considerare la regola delle serie metafoniche, ma il tema sarà dato dalla prima persona singolare di ciascuna coniugazione. La prima persona bisogna studiarla a memoria. Riporto qui i principali verbi irregolari e la loro prima persona.

QUERER=QUIERA
SER=SEA
ESTAR=ESTE'
HACER=HAGA
VOLVER=VUELVA
TENER=TENGA
SALIR=SALGA
PONER=PONGA
PODER=PUEDA
JUGAR=JUEGUE
PENSAR=PIENSE
IR=VAYA
SACAR=SAQUE

Alcuni verbi, ovvero quelli che dittongano nel primo elemento vocalico (fenomeno dell'apofonia), mostrano un cirterio di regolarità nella loro irregolarità.

La prima, seconda, terza singolare e la terza plurale dittongano, mentre la prima e seconda plurare mantengono la vocale originale del tema dell'infinito.


Buono studio,
Claudio Ferretti