martedì 22 gennaio 2008
SCHEDA SU VICENTE BLASCO IBANEZ
A differenza di questi grandi scrittori sopra citati però, ha saputo differenziarsi per alcuni aspetti peculiari della propria diegesi, qualificandosi pertanto come autore sui generis.
Non si può parlare di Blasco Ibanez come di un autore realista puro, o naturalista, come invece furono Clarìn e la Bazàn.
Nella narrativa di Ibanez affiorano vari modi di intendere un romanzo che descriva l'uomo e il suo rapporto con il mondo che lo circonda. Degno del miglior Flaubert o del suo fedele seguace Guy de Maupassant, verso i quali tuttavia Ibanez non mancò di nutrire un'appassionata stima letteraria, i romanzi dello scrittore valenzano sono densi di un realismo descrittivo, che mette a nudo le contraddizioni, le debolezze e gli schemi di una società chiusa, piramidale. L'attacco di Ibanez è perlopiù rivolto allo schematismo societario, per cui la società spagnola di fine secolo debba essere divisa in caste, sia sotto un profilo economico, che di stile e di linguaggio. Il ceto preponderante, che viene descritto e analizzato con profonda sagacia e una fervente nota satirica, è la borghesia, che pure troviamo derisa con le stesse modalità nei romanzi di Galdòs e di Clarìn.
Nei romanzi di Ibanez c'è l'analisi dell'interiorità del personaggio; l'autore tende a sviscerare i conflitti che nascono nella coscienza del proprio eroe. Vi è uno scambio di interni ed esterni, tra la rappresentazione di un ambiente verista, tradizionalista, costumbrista, e la crisi esistenziale latente nell'animo del personaggio.
L'accento costumbrista, ovvero tradizionalista, manca per esempio nei romanzi di altri scrittori, ma Ibanez, che è un grande conoscitore della storia e della cultura del proprio paese, tende a rimarcare la specificità dell'enviroment preso in esame.
Gli strumenti di cui Ibanez si serve per esaltare i tratti costumbristi delle sue ambientazioni sono in genere feste, rituali, liturgie, verso le quali tuttavia non eviterà di manifestare il proprio distacco, dato il suo proclamato anti clericalismo.
Un autore complesso dunque, il cui merito essenziale è quello di aver mirabilmente saputo coniugare i tratti essenziali del costumbrismo spagnolo, del verismo italiano, del naturalismo flaubertiano, del realismo zoliano.
I suoi personaggi sono spesso dei sognatori, che inseguono il raggiungimento di un desiderio, che piuttosto che configurarsi come una fonte di appagamento, diviene causa di delusione e di disincanto.
Le opere principali sono:
1) ciclo anticlericale
-la catedral
-el intruso
2) ciclo italiano
-entre naranjos
-en paìs del arte
3) ciclo valenzano
-cuentos valencianos
-canas y barro
-arroz y tartana
-la barraca
4) ciclo cinematogràfico
-Los cuatro jinetes del Apocalipsis
-Sangre y Arena
Per approfondimenti contatta:
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domenica 20 gennaio 2008
L'USO DI HAY e ESTAR
es. Sul tavolo c'è un libro= Sobre la mesa hay un libro
es. Sul tavolo ci sono tre libri= Sobre la mesa hay tres libros
HAY è indeclinanile, non varia cioè in base a plurale, singolare, maschile, femminile
Tuttavia HAY si può coniugare in HABIA, HUBO, HABRA', HAYA, etc. chiaramente in base al tempo o al modo verbale che si deve utilizzare.
Per il verbo ESSERCI, in spagnolo può anche essere usato il verbo ESTAR
es. Sobre la mesa, estàn mis libros
es. Sobre la mesa, està tu libro
In questo caso, il verbo ESTAR alla terza persona singolare e plurale traduce C'E, CI SONO.
Quando bisogna usare HAY e quando bisogna usare ESTAR?
HAY: in presenza di articoli indeterminativi, numeri cardinali, pronomi interrogativi
ESTAR: in presenza di articoli determinativi, aggettivi e pronomi possessivi, nomi di persona.
es. En el cajòn hay un libro.
es. En el cajò està el libro
es. En el cajòn hay tres libros
es. En el cajòn està mi libro
es. Cuantos libros hay en el cajò?
es. En mi casa estàn Pedro y Josè
Per qualsiasi dubbio, contatta
claudioferretti2001@yahoo.com
LEZIONE II LIVELLO "SCUOLA MASSAIA" VEN.18/01 e GIO.17/01
Un periodo può essre costituito da una semplice frase minima. Un periodo che comprenda una frase temporale deve essere costituito almeno da una frase principale o reggente, (ovvero una frase che da sola esprime significato), e da una proposizione temporale, (ovvero una frase che è connessa alla reggente, e che esprime un tempo.
es. Gioco a carte, quando ho tempo libero
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo libero
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo libero
Si tratta di tre periodi, in cui la frase (gioco a carte, giocavo a arte, giocherò a carte), funge da reggente, mentre le frasi introdotte da (quando) fungono da proposizioni temporali.
Le frasi temporali in spagnolo sono sempre introdotte dai seguenti connettori:
-CUANDO, APENAS, EN CUANTO, TAN PRONTO COMO, MIENTRAS, EN EL MOMENTO EN QUE, ETC.
Nelle frasi , come sopra, sono espressi tre tipi di contemporaneità:
presente (gioco, ho),
passato (giocavo,avevo)
futuro (giocherò, avrò)
In spagnolo, le frasi temporali che esprimo una contemporaneità al presente e passto vengono espresse con due tempi verbali appartenenti al modo indicativo:
es. Gioco a carte, quando ho tempo=Juego a las barajas, cuando tengo tiempo
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo=Jugaba a las barajas, cuando tenìa tiempo
Se la contemporaneità della frase è invece al futuro, allora la formula è diversa:
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo=Jugarè a las barajas, cuando tenga tiempo
Nella frase principale bisogna sempre usare il modo indicativo, il più delle volte espresso dal futuro semplice; nella frase subordinata temporale il tempo presente del modo congiuntivo(subjuntivo)
FRASI FINALI
Una frase finale è sempre introdotta da un connettore che esprime una finalità, uno scopo, un termine. La frase finale è sempre connessa a una frase reggente.
es. Vado a Roma, per (al fine di) studiare l'archeologia.
La frase evidenziata, esprimendo una finalità, deve essere considerata finale.
Vi sono due tipi di frase finale: la frase finale implicita, dove il soggetto della frase reggente e subordinata è lo stesso, e la frase finale esplicita, dove il soggetto cambia da frase reggente a frase subordinata.
es. Vado a Roma, per studiare archeologìa=Voy a Roma para estudiar arqueologìa
es. Ti invio una lettera, affinchè tu la legga=Te envio una carta, para que tu la leas
Le frasi subordinate finali in spagnolo devono essere costruite nel seguente modo:
1) reggente+para+infinito (se la frase è implicita)
2) reggente+para que+congiuntivo (presente o imperfetto in base al tempo della frase reggente) se la frase è esplicita
FRASI CONDIZIONALI
Le frasi che esprimono una condizione sono introdotte dai seguenti connettori:
SI, A NO SER QUE, SIEMPRE Y CUANDO, MIENTRAS, COMO,
L'unico connettore che innesca una struttura della frase specifica è SI.
Nel caso degli altri connettori, la frase condizionali viene sempre espressa con il modo congiuntivo, sia esso presente o passato.
es. Yo te escucho, siempre y cuando tu no grites
es. Yo te envio dinero, a no ser que te quedes sin dinero
es. Mientras me des manera de apreciarte, volverè atràs
es. Como no estudies, no te aprobarè
es. Yo te escucharìa, siempre y cuando tù no gritaras
es. Yo te enviarìa dinero, a no ser que te quedaras sin dinero
es. Yo no te habrìa dejado, si no me hubieras molestado tanto
Nel caso di SI invece abbiamo una costruzione diversa. Nel periodo ipotetico di secondo e terzo tipo, ovvero della probabilità e del'irrealtà, la frase condizionale è espressa con il modo subjuntivo:
es. Si el billete no costara mucho, yo vendrìa
es. Si el billete no hubiese costado tanto, yo habrìa venido
Ma quando il connettore SI introduce un periodo ipotetico di primo tipo, ovvero della possibilità
allora vi è una formula:
es. Si el billete cuesta mucho, no vendrè
Non solo è previsto l'uso dell'indicativo, ma bisogna anche usare il presente.
La struttura è la stessa dell'inglese:
SI+PRESENTE INDICATIVO nella subordinta, FUTURO SEMPLICE, IMPERATIVO nella reggente.
ATT.NE In italiano, il presente del congiuntivo che troviamo nella frase subordinata va poi tradotto come futuro semplice
Si el billete cuesta poco, vendrè=Se il biglietto costerà poco, verrò
Buono studio,
Per qualsiasi ulteriore dubbio,
contatta:
claudioferretti2001@yahoo.com
martedì 15 gennaio 2008
IL LIBRO SPAGNOLO DELLA SETTIMANA
“COMO AGUA PARA CHOCOLATE”
Acabo de leer un libro muy divertido y leve y me gusta contaroslo para que tambièn vosotros podaìs apreciarlo.
Estoy hablando de “Como agua para chocolate” de Laura Esquivel, autora mexicana.
Esa obra es su primera novela; la publicò en 1989 y obtuvo un éxito importante; fue tambièn traducida a treinta y cinco idiomas y ademàs se realizò una pelìcula con el guiòn de ella misma.
Nos cuenta una historia de amor, entre el divertido y el doloroso.
Hay una mujer, Tita, la màs pequeña entre las hermanas, y toda la familia De la Garza, con mamà Elena, tres hermanas, Gertrudis, Rosaura y Tita, la criada Nacha, la que criò Tita, y Pedro lo que fue la razòn de todo lo que ocurriò a Tita durante su entera vida.
El singular de esa novela es que cada capìtulo empieza contando de una cena o de un almuerzo que Tita apronta para ocasiònes raras. Hay recetas para noviazgos, bodas, bautizos, entierros etcètera.
El olor de comida empapa todo el libro y tambièn lo de hierbas olorosas y te parece de estar presente mientras se deshacen kilos de almendras y ajonjolì y nueces para aprontar platos exquisitos, que cada huèsped nunca olvidarà.
La autora eligiò un estilo muy sencillo y no presenta dificultades para quien està siguiendo los cursos del prof. Ferretti, por lo tanto os aconsejo de enfrentar la lectura de esta novela, por cierto os gustarà, por lo menos a razòn de los platillos olorosos y sabrosos los que todos podemos imaginar de saborear.
Buena lectura y dejados conquistar por la cocina de Tita.
sabato 12 gennaio 2008
LEZIONE DI SPAGNOLO DI SECONDO LIVELLO VEN11/01
IMPERFECTO DE SUBJUNTIVO
Vi sono due desinenze per ciascuna coniugazione
ARA/ASE; IERA/IESE; IERA/IESE;
Le desinenze possono essere applicate al tema dell'infinito in maniera intercambiabile:
Es. CANTAR= CANT+ AR
CANT+ASE oppure CANT+ARA
Poi si aggiungono le desinenze del presente semplice.
yo cantara, tù cantaras, èl cantara, nosostros cantàramos, vosotros cantarais, ellos cantaran
yo cantase, tù cantases, èl cantase, nosotros cantàsemos, vostros cantaseis, ellos cantasen
yo comiera, tù comiese, èl comiera, nostros comièsemes, vostros comierais, ellos comiesen (intercambiabili)
Le desinenze di ESCRIBIR sono identiche a quelle di COMER.
GLI IRREGOLARI
Il tema degli irregolari si ricava dalle desinenze della prima persona singolare del pretèrito indefinido; poi si toglie la desinenza e si sostituisce con le desinenze dell'imperfetto congiuntivo
es. ESTAR=ESTUVE=ESTUV=ESTUVIERA.
Buono studio,
Claudio Ferretti
LEZIONE DI SPAGNOLO DI SECONDO LIVELLO GIO.10/01
Occorre fare una premessa: n italiano l'uso del congiuntivo, sebbene le regole grammaticali diano indicazioni ben precise, risulta talora essere approssimativo o perfino opzionale. Cioè si tende a parlare facendo a meno dell'uso del modo congiuntivo, a meno che non si voglia dare un tono più colto al registro del nostro linguaggio.
In spagnolo, invece, l'uso del congiuntivo è molto più diffuso, viene usato con una frequenza pari, talvolta superiore a quella del modo indicativo. L'uso del congiuntivo è legato a una serie di regole grammaticali che caratterizzano il legame tra protasi e apodosi nel periodo, tra frase reggente e le sue subordinate.
Bisogna però memorizzare un concetto fondamentale: il congiuntivo è quel modo che tendenzialmente viene usato quando il contesto della frase non esprime un dato certo, concreto, presente; si usa pertanto in casi di insicurezza, probabilità, non presenza.
Detto questo, passiamo alla formazione del subjuntivo per i verbi regolari:
FORMAZIONE
Vi sono tre seri metafoniche da tenere in considerazione:
(A-E) (E-A) (I-A)
Queste tre serie sono relative rispettivamente alla prima, seconda e terza coniugazione.
La serie metafonica, (del suono che cambia) riguarda il variare della vocale tematica, cioè quella interna alla desinenza del verbo all'infinito. Es. Nel verbo CANTAR, CANT+(AR), il tema è CANT e la desinenza è AR. La vocale radicale è il primo elemento della desinenza. In CANTAR chiaramente è A. Se prendessimo in esame il verbo COMER, sarebbe E, in ESCRIBIR sarebbe I.
Per coniugare il verbo al presente del congiuntivo bisogna togliere la desinenza dell'infinito e lavorare sul tema.
CANTAR=CANT; COMER=COM; ESCRIBIR=ESCRIB;
A questo punto va aggiunta la vocale tematica cambiata.
A-E E-A I-A
Es.
CANTAR= AR= A =E; COMER=ER=E=A; ESCRIBIR=IR=I=A;
Pertanto il verbo finora è costituito dal TEMA (dato dall'infinito privo della desinenza), più la VOCALE TEMATICA (mutata in base alle serie metafoniche)
La base dei tre verbi regolari sarà:
CANTE; COMA; ESCRIBA;
A questo punto bisogna aggiungere le normali desinenze del presente semplice, ma solo a partire dalla seconda persona singolare, e queste saranno le conseuguenti coniugazioni:
CANTAR
yo cante, tù cantes, èl cante, nosotros cantemos, vosotros cantèis, ellos cante
yo coma, tù comas, èl coma, nosotros comamos, vosotros comàis, ellos coman
yo escriba, tù escribas, èl escriba, nosotros escribamos, vosotros escribàis, ellos escriban
VERBI IRREGOLARI
Per quanto riguarda i verbi irregolari, bisogna sempre considerare la regola delle serie metafoniche, ma il tema sarà dato dalla prima persona singolare di ciascuna coniugazione. La prima persona bisogna studiarla a memoria. Riporto qui i principali verbi irregolari e la loro prima persona.
QUERER=QUIERA
SER=SEA
ESTAR=ESTE'
HACER=HAGA
VOLVER=VUELVA
TENER=TENGA
SALIR=SALGA
PONER=PONGA
PODER=PUEDA
JUGAR=JUEGUE
PENSAR=PIENSE
IR=VAYA
SACAR=SAQUE
Alcuni verbi, ovvero quelli che dittongano nel primo elemento vocalico (fenomeno dell'apofonia), mostrano un cirterio di regolarità nella loro irregolarità.
La prima, seconda, terza singolare e la terza plurale dittongano, mentre la prima e seconda plurare mantengono la vocale originale del tema dell'infinito.
Buono studio,
Claudio Ferretti
domenica 6 gennaio 2008
sabato 5 gennaio 2008
"MILLE SPLENDIDI SOLI" di Khaled Hosseini
A cura di DEBORA BORA;(foto a fianco)
“Dopo lo straordinario successo editoriale de “Il cacciatore d’ aquiloni”, ecco “Mille splendidi soli”: il nuovo romanzo con cui Khaled Hosseini torna a parlarci dell’Afghanistan, della cultura islamica, dei paradossi della storia di un popolo straziato dalle guerre, della violenza fisica e psicologica, della negazione di ogni forma di libertà.
“Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri.”
Il titolo del libro è ispirato a questo celebre verso di una poesia su Kabul di Saib-e-Tabrizi, poeta persiano del XVII secolo. L’autore prende spunto da questa suggestiva immagine, riferita allo splendore della città di Kabul, per creare nel contenuto del romanzo un costante ossimoro narrativo. La città descritta in questo libro, infatti, è tutt’ altro che “splendente”: è una Kabul distrutta dalla guerra, straziata dalla fame, ma che emana ancora debolmente la luce della sua cultura.
In uno scenario di violenza e oppressione, vittima di ogni possibile forma di sopruso, creatura su cui si riversa tutto l’integralismo del regime talebano per ogni forma di bellezza e sensibilità artistica, la donna è il soggetto prescelto nel libro di Hosseini per interrogare i suoi lettori. Protagoniste assolute di questo romanzo, appunto, sono due donne: Mariam e Laila Mariam sono molto diverse tra loro. Mariam è un “harami”, ovvero una figlia illegittima. Dalla sua "kolba" di legno in cima ad una collina, dove vive sola con la madre, ogni settimana attende con ansia l'arrivo del giovedì, giorno in cui il padre le fa visita e le parla dei film che proietta nel suo cinema. La ragazza vorrebbe avere le ali per volare fino ad Herat, ma qui il padre non la porterà mai con sé, perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per il padre Jalil, le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Sua madre, Nana, le insegna che una donna non ha diritti e, in particolare, un’ “harami” è un’emarginata dalla società, non può andare a scuola, non può giocare con altri bambini: l' unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Mariam non crede alle parole della madre quando le dice che Jalil non le vuole veramente bene, accecata dall’ amore per un padre che ha mitizzato, un giorno scappa di casa ed inizia la sua avventura .
Laila, invece, è nata a Kabul, nella notte della rivoluzione, aprile del 1978. Suo padre è un insegnante. Ha solo due anni quando i suoi fratelli grandi si arruolano e muoiono nella jihad. Il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il figlio dei vicini di casa, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei ed è il compagno di giochi che le insegna l’ amore.
Dall'intreccio di due destini nasce un romanzo che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza. Nascoste dietro ad un burqua, in una vita travolta dalla paura di padri e mariti padroni, nell’isolamento, nella rassegnazione, ma anche dell’amore, nel coraggio, nel riscatto, Mariam e Laila affrontano i pericoli che le circondano – sia nella loro casa che per le strade di Kabul – dando vita ad un rapporto che le rende sorelle e che alla fine cambierà il corso delle loro vite e di quelle dei loro discendenti.
In questo romanzo Khaled Hosseini denuncia le ingiustizie, l’ orrore della guerra, i crimini contro l’umanità: il filo rosso che lega le storie dei suoi personaggi non è però la politica, bensì la sofferenza umana, la capacità di patire il dolore fino quasi a morire, senza mai rinunciare alla luce “solare” della speranza.
Animato della stessa straordinaria forza narrativa che ha fatto del precedente romanzo un classico amato in tutto il mondo, “Mille splendidi soli” è una commovente storia sulla forza e sulla ricchezza della famiglia, dell’ amicizia, della fede che si può trovare solo nell’amore. Con grandissima sensibilità l’ autore mostra come la dedizione assoluta di una donna per la propria famiglia possa spingerla a gesti inauditi e ad eroici sacrifici, e come alla fine sia l’amore, o persino il ricordo di esso, l’unica via per sopravvivere al dolore.
Titolo: Mille splendidi soli
Autore: Khaled Hosseini
Edizioni: Piemme, 2007
Prezzo: 18,50 euro
Pagine: 432
mercoledì 2 gennaio 2008
lezioni di letteratura: BLASCO IBANEZ
La scheda informativa è pubblica, pertanto non è rivolta soltanto agli studenti di V anno, che si occuperanno di questo autore.
PUBBLIC LA TUA RECENSIONE: RUBRICA "IL MIO LIBRO"
Facci conoscere le tue idee e sviluppa i TUOI strumenti di critica; non ci interessano le critiche letterarie della grandi firme, visto che la maggior parte di queste sono solo commissionate dai principali gruppi editoriali.
Dai un contributo alla critica umanistica, e nella fattispecie letteraria, con le tue idee, libere, ed assolutamente interessanti per questo blog.
Claudio Ferretti
libro della settimana in lingua spagnola
(2007)
E' in arrivo la recensione di questo bel libro, regalatomi nel 2007 da alcuni preziosi amici, fresco vincitore del premio ALFAGUARA 2007 ( premio letterario molto ambito tra gli scrittori di lingua spagnola).
E' scritto il lingua spagnola, e si può trovare nelle librerie del centro di roma che vendono libri in lingua. Chiaramente non posso pubblicare dati più specifici per motivi di copyright.
Per chi fosse interessato può contattarmi al mio indirizzo e-mail.