sabato 26 aprile 2008
Introduzione al Teatro di Lope de Vega
La commedia, secondo Lope, non deve più avere una struttura drammaturgica rigida, e non deve promuovere forme di linguaggio esclusivista o peggio ancora elitario; il teatro, ha il compito di parlare alla coscienza dell'individuo, pertanto il drammaturgo ha il dovere di esprimere un linguaggio universale, ed affrontare tematiche che riguardino l'intera società. La commedia non è più in cinque atti, ma in autos, talvolta tre, talora di più, purchè siano di un numero dispari; il sistema dei personaggi deve essere rappresentato da due fasce sociali; i campesinos-labradores e i nobles-hidalgos.
Gli intrecci più ricorrenti in Lope hanno come oggetto di indagine lo studio del conflitto sociale tra la società aristocratica e il ceto dei lavoratori. In commedie come "Peribanez y el Comendador de Ocana" oppure "El Perro del Hortelano" molto simili al "Comendador de Ocana " del fedele seguace Calderòn de La Barca, il tragic fault dell'opera, che talora travalica i confini della commedia per debordare nel tragicomico, è sempre l'agravio all'honor-honra di un nobile nei confronti di un labrador. Dopo una serie di peripezie, il labrador, che agli occhi del lettore, appare come in balia dei soprusi del nobile, giunge sorprendemente a una vittoria finale. L'assolutezza della legge che trionfa sulla fattualità circostanziale dei rapporti di classe. Il tema della società giusta è molto sentita ai tempi di Lope, la società barocca spagnola è profondamente iniqua e gerarchizzata. Pertanto il suo teatro puù essere definito innovativo, nella sua esemplarità e nella sua ipnosi catartica agli occhi di uno spettatore che vuole essere stupito.
E' l'occhio dell'uomo barocco, il kharma dell'uomo moderno.
Lope, in tal senso, anticipa persino la modernità di un testo, pur godibile, come "Il mercante di Venezia" di Shakespeare, ove l'ebreo Shylock viene, seppure in maniera discutibile, tutelato dall'inviolabità della legge della Serenissima.
L'uomo barocco che difende il proprio onore, inteso sia in senso verticale (ovvero gerarchico) che orizzontale, (cioè proprio della reputazione), viene travolto dall'ondata di modernità di un teatro per natura eclettico.
Conscio del processo di sperimentalismo letterario di un Fernando de Rojas e di un Miguel de Cervantes, o meglio ancora del Picaro, Lope comprende a pieno l'esigenza di dover creare il teatro dell'uomo comune, a metà tra il realismo picaresco e la tragicommedia elisabettiana.
Lo spirito di importanti drammaturghi come Juan de Timoneda, Ruiz de Alarcòn e Lope de Rueda, vive magistralmente nei versi di Lope, che fonde in una mirabile miscellanea il passato di un teatro aneddotico e cervantino, con l'inquietudine della drammaturgia barocca.
L'abbandono totale del retaggio encomiastico e cortigiano di testi panegirici ed elegiaci di un Giraldi Cinzio o di un Bandello, o peggio ancora del cronicismo del Bale, appare più come una presa di coscienza critica piuttosto che come un mero atto di coraggio.
Tra i suoi più insigni seguaci vi sono Calderòn de la Barca, e Tirso de Molina, il cui fervore letterario riecheggia nei versi del Tenorio di Zorrilla, o nel Don Alvaro del Duque de Rivas.
Quando torno sulle migliori pagine di Peribanez, penso alla penosa atmosfera che pervade l'inesorabilità dell'ingiustizia delle pagine del Marchese di Roccaverdina di Capuana.
In Lope trinfa il giusto, la logicità aristotelica, la cognitività cartesiana, non cè neppure l'ombra di una beffa, di quella che il Verga chiamerebbe "Provvidenza".
Claudio Ferretti
frase finales
Lezione 8
TEMPORADA = s.f. stagione, periodo (stagione riferito a tempo limitato come ad esempio una stagione
sportiva)
(alta/baja temporada = alta/bassa stagione; de temporada = stagionale, temporaneo;
fin de temporada = fine stagione)
acudir = accorrere, arrivare, ricorrere
SUBORDINATE FINALI.
Le subordinate finali (subordinadas finales) sono introdotte da congiunzioni o locuzioni che indicano finalità o scopo.
Tra queste, le principali sono: para (que), con el fin de (que), con el propósito de (que), con la intención de (que), con el intiento de (que), con la idea de (que).
Nelle subordinate il verbo deve essere sempre coniugato al congiuntivo.
Es.:
Me quedo en casa para que ella esté contenta. (rimango in casa perché lei sia contenta)
Hablo en voz alta para que ellos me escuchen mejor. (parlo a voce alta perché loro mi sentano meglio)
Bisogna notare che negli esempi sopra visti la frase principale e la subordinada hanno un soggetto diverso, ovvero la frase subordinata è una frase esplicita.
Quando, invece, i soggetti sono uguali la subordinata è implicita ed il verbo in questa può essere anche all’infinito semplice! (es.: yo voy a Milán para ganar)
Nulla vieta anche con subordinate implicite di usare il congiuntivo ma è una forma poco usata.
(es.: yo voy a Milán para que yo gane).
SUBORDINATE TEMPORALI.
Le subordinate temporali (subordinadas temporales) sono accompagnate da avverbi o locuzioni temporali. Tra questi, i principali sono: cuando, en cuanto (non appena), mientras (mentre), antes de (prima), después de (dopo), mientras tanto (nel frattempo/frattanto/intanto), tan pronto como (non
appena), cada vez que (ogni volta che), hasta que (finchè), desde que (da quando), en el momento en que (nel momento in cui), a medida que (man mano che), siempre que (sempre que).
Queste subordinate possono reggere il modo indicativo oppure il congiuntivo. Vediamo i due casi.
a) Se l’azione della subordinata si compie con certezza o si è già compiuta, la subordinata temporale ha il verbo all’indicativo (la frase principale è al presente o al passato).
Esempi:
Cuando me despiertan, me enfado mucho. (quando mi svegliano, mi arrabbio molto)
Hasta que no me compraron el ordenador, no les hablé. (finchè non mi hanno comprato il computer, non gli ho parlato).
b) Se non è sicuro che l’azione si compia o se la stessa non è ancora stata compiuta, la subordinata temporale ha il verbo al congiuntivo, a differenza dell’italiano che usa l’indicativo futuro (la frase principale è al futuro o all’imperativo).
Esempi:
En cuanto sepa algo, te lo diré. (non appena saprò qualcosa, te lo dirò)
Cuando lo escuches, adviérteme. (quando lo sentirai, avvertimi)
Attenzione: come in italiano, antes de que regge sempre il verbo al congiuntivo.
Me voy antes de que sea tarde. (vado prima che sia tardi)
(Pagina tratta dal sito del Professore).
FRASI FINALI
Una frase finale è sempre introdotta da un connettore che esprime una finalità, uno scopo, un termine. La frase finale è sempre connessa a una frase reggente.
es. Vado a Roma, per (al fine di) studiare l'archeologia.
La frase evidenziata, esprimendo una finalità, deve essere considerata finale.
Vi sono due tipi di frase finale: la frase finale implicita, dove il soggetto della frase reggente e subordinata è lo stesso, e la frase finale esplicita, dove il soggetto cambia da frase reggente a frase subordinata.
es. Vado a Roma, per studiare archeologìa=Voy a Roma para estudiar arqueologìa
es. Ti invio una lettera, affinchè tu la legga=Te envio una carta, para que tu la leas
Le frasi subordinate finali in spagnolo devono essere costruite nel seguente modo:
1) reggente+para+infinito (se la frase è implicita)
2) reggente+para que+congiuntivo (presente o imperfetto in base al tempo della frase reggente) se la frase è esplicita
(Pagina tratta dal sito del Professore).
FRASI TEMPORALI
Un periodo può essre costituito da una semplice frase minima. Un periodo che comprenda una frase temporale deve essere costituito almeno da una frase principale o reggente, (ovvero una frase che da sola esprime significato), e da una proposizione temporale, (ovvero una frase che è connessa alla reggente, e che esprime un tempo).
es. Gioco a carte, quando ho tempo libero
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo libero
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo libero
Si tratta di tre periodi, in cui la frase (gioco a carte, giocavo a arte, giocherò a carte), funge da reggente, mentre le frasi introdotte da (quando) fungono da proposizioni temporali.
Le frasi temporali in spagnolo sono sempre introdotte dai seguenti connettori:
CUANDO, APENAS, EN CUANTO, TAN PRONTO COMO, MIENTRAS, EN EL MOMENTO EN QUE, ETC.
Nelle frasi , come sopra, sono espressi tre tipi di contemporaneità:
presente (gioco, ho),
passato (giocavo,avevo)
futuro (giocherò, avrò)
In spagnolo, le frasi temporali che esprimo una contemporaneità al presente e passto vengono espresse con due tempi verbali appartenenti al modo indicativo:
es. Gioco a carte, quando ho tempo = Juego a las barajas, cuando tengo tiempo
es. Giocavo a carte, quando avevo tempo = Jugaba a las barajas, cuando tenìa tiempo
Se la contemporaneità della frase è invece al futuro, allora la formula è diversa:
es. Giocherò a carte, quando avrò tempo = Jugarè a las barajas, cuando tenga tiempo
Nella frase principale bisogna sempre usare il modo indicativo, il più delle volte espresso dal futuro semplice; nella frase subordinata temporale il tempo presente del modo congiuntivo (subjuntivo).
frase consecutivas
Lezione 11
SUBORDINATE CONSECUTIVE.
La oración subordinada expresa la consecuencia que se deriva de la principal. Si tenemos una oración causal y la ponemos en sentido inverso obtenemos una oración consecutiva:
Me mojo porque llueve (causal)
Llueve, por tanto me mojo (consecutiva)
Conjunciones más frecuentes.
a) Con indicativo:
luego (avv. dopo, poi; cong. quindi, dunque): Llueve, luego me mojo.
pues (cong. dal momento che, poiché, dunque, allora): Como no estudia pues suspende.
conque (cong. quindi, dunque) : Estoy enfadado, conque déjame en paz.
así que (avv. cosicchè; así … que = tanto … che) : Estoy enfadado, así que déjame en paz.
en consecuencia, por tanto (pertanto), por consiguiente (di conseguenza), por eso (perciò),
de modo que (cosicchè), de manera que…
tanto que: Lluve tanto que me mojo.
tan + sustantivo + que: Sentía tanta pena que se echó a llorar.
tan + adjetivo + que: Es tan guapo que las enamora a todas.
tan + adverbio + que: Están tan lejos que nunca llegan.
de un + adjetivo + que: Es de un soso que nadie lo aguanta.
tal + sustantivo + que: Tenía tal tensión acumulada que me puse histérica.
b) Con subjuntivo:
de ahí que: Me cae bastante mal, de ahí que no quiera invitarlo.
no tan / tanto … como para que: No hice el examen tan mal como para que me suspendieran.
no tan / tanto … que: Es tan cerdo comiendo que es mejor que no lo veas.
El grupo de consecutivas que van introducidas por cuantificadores: tanto que, tan + adjetivo + que,
tan + adverbio + que... no debe confundirse con la construcción comparativa. En la consecutiva la subordinada es siempre una consecuencia derivada de la principal. Además, la construcción de la consecutiva es tan ... que, mientras que la de la comparativa es tan ... como, y en éstas sólo existe comparación, sin ninguna consecuencia.
CULEBRA = s.f. biscia
MONO = s.f. scimmia
INCLUSO = avv. perfino, anche; prep. persino
Conjunciones más frecuentes
Conjunciones más frecuentes Conjunciones más frecuentes
frases concesivas de Alessandro Longhi
Lezione 12
SUBORDINATE CONCESSIVE. (tratto da 4 lingue)
Le subordinate concessive (subordinadas concesivas) sono precedute da locuzioni o congiunzioni concessive. Tra queste, la più frequente è aunque (anche se), ma ce ne sono molte altre, come si bien (sebbene), no obstante, a pesar de (nonostante), aun cuando (quantunque), siquiera (almeno), pese a que (malgrado), por más / mucho que (malgrado). Queste possono avere il verbo al congiuntivo o all’indicativo a seconda della persona che parla e dell’intensità che si vuole dare all’azione espressa nella concessiva. Ciò significa che se si desidera semplicemente esporre l’azione, il verbo della subordinata è coniugato all’indicativo; se, invece, si vuole conferire all’azione espressa nella subordinata un’intensità maggiore di quella della frase principale, il verbo della subordinata si coniuga al congiuntivo.
A pesar de que sea difícil, intentaré hacerlo. (Nonostante sia difficile, proverò a farlo).
Aunque hacía / hiciera calor, no quiso bañarse. (Anche se faceva caldo, non ha voluto farsi il bagno).
Questa regola si applica solo quando la frase principale è coniugata al passato o al presente. Per quanto riguarda il futuro, non esiste la doppia possibilità e, in questo caso, a differenza dell’italiano, il verbo della subordinata deve essere sempre coniugato al congiuntivo.
Aunque te enfades, no te acompañaré. (Anche se ti arrabbierai, non ti accompagnerò).
Si bien precede sempre un verbo all’indicativo mentre siquiera regge il verbo al congiuntivo.
Si bien estoy muy cansado, saldré contigo. (Sebbene io sia stanco, uscirò con te).
Escúchame, siquiera sea por un momento. (Ascoltami, anche se è solo per un attimo).
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SUBORDINATE CONCESSIVE. (dagli appunti in classe)
aunque = cong. benchè, sebbene à REGGE INDICATIVO O CONGIUNTIVO
Aunque está nevando tenemos que salir = anche se stà nevicando dobbiamo uscire (INDICATIVO)
Aunque esté nevando tenemos que salir = anche se nevicasse dobbiamo uscire (CONGIUNTIVO)
Nella prima frase sappiamo che stà nevicando (lo abbiamo visto, è un dato certo) però nonostante la neve dobbiamo uscire. In questo caso di deve usare l’indicativo. Nella seconda frase, invece, non sappiamo che tempo fà fuori (il dato sul tempo è quindi incerto!!) però indipendentemente dal tempo sappiamo che dobbiamo uscire. In questo caso è d’obbligo l’uso del congiuntivo (da notare come questo tempo è sempre associato a incertezza!!).
Al posto di aunque possiamo mettere anche a pesar de que (nonostante, malgrado) con lo stesso uso visto sopra.
aún cuando = cong. sebbene à REGGE IL CONGIUNTIVO
pese a que = cong. malgrado à REGGE L’INDICATIVO
por más que = cong. per quanto, sebbene à REGGE INDICATIVO O CONGIUNTIVO
}
Altri connettori sono,
por mucho que
por nada que REGGONO IL CONGIUNTIVO
por poco que
POR + CONGIUNTIVO PRESENTE, INDICATIVO (nella reggente presente o futuro)
Vediamo ora alcuni connettori che reggono l’infinito.
ya = avv. già, ora, adesso, subito, ormai
YA + PODER à REGGE L’INFINITO
a pesar de = malgrado, nonostante
A PESAR DE à REGGE L’INFINITO
pese a = avv. benchè, nonostante, malgrado
PESE A à REGGE L’INFINITO
Con il gerundio dobbiamo usare aún.
AÚN + GERUNDIO
a sabiendas = avv. di proposito, pur sapendolo
A SABIENDAS DE QUE + INDICATIVO (oppure condizionale presente)
SUBORDINATE CONCESSIVE.
Conjunciones más frecuentes |
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Uso de los modos INDICATIVO y SUBJUNTIVO en las oraciones concesivas con las conjunciones vistas hasta ahora:
A) Indicativo: la objección contenida en la oración subordinada es real.
B) Subjuntivo: la objección contenida en la oración subordinada es hipotética o está referida al futuro.
C) Si suprimimos la partícula QUE pueden aparecer con INFINITIVO.
Otras conjunciones con uso especial de los modos INDICATIVO y SUNJUNTIVO:
- A riesgo de que + subjuntivo
- Mal que + subjuntivo
- Por muy + adjetivo / adverbio + que + subjuntivo
- El hecho de que + subjuntivo
- A sabiendas de que + indicativo
- Si bien + indicativo
- Excepto que / Salvo que + indicativo (cuando aparecen con subjuntivo su valor es condicional)
- Si suprimimos la partícula QUE pueden aparecer con INFINITIVO.
Ejemplos
Pese a que está sola / Pese a estar sola nunca tiene miedo.
Lo hizo a riesgo de que le vieran / de ir a la cárcel.
Por más que lo pienso / piense, no es aceptable.
Por muchos diplomas que tiene / tenga, no me parece buen estudiante.
Por muy hábil que te creas, te engañarán.
Mal que te pese, es más importante que tú.
He tomado las medidas necesarias, si bien nadie me lo había advertido.
Usos. Sentido de oración concesiva.
La oración subordinada presenta un problema que no impide el cumplimiento de la acción principal.
cena del dìa catorce
Hasta luego
sabato 19 aprile 2008
una poesia da apprezzare
Just a prayer…
Aprile 18, 2008 di demi4jesus
“I asked for strength that I might achieves;
He made me weak that I may obey.
I asked for health that I might do great things;
He give me grace that I might do better things.
I asked for riches that I might be happy;
He gave me poverty that I might be wise.
I asked for power that I might have the praise of others;
He gave me weakness that I might feel a need of God.
I asked for all things that I might enjoy life;
He gave me life that I might enjoy all things.
I receive nothing I had asked for;
He gave me all that I had hoped for.”
Ho chiesto forza da poter impegare
Mi ha reso debole affinché io potessi obbedire
Ho domandato la salute per poter fare grandi cose
Egli mi ha dato grazia per fare meglio le cose
Ho chiesto ricchezze per poter essere felice
Mi ha dato povertà per diventare saggio
Ho chiesto potere per poter rcevere la lode degli altri
ma ho ricevuto debolezza affinché potessi avvertire il bisogno di Dio
Ho domandato tutte le cose che potessero farmi godere la vita
Egli m’ha dato vita affinché potessi godere di tutte le cose
Non ho ricevuto nulla di quello che avevo chiesto
eppure
Ho ricevuto tutto quello che ho sempre sperato
Questa preghiera è stata scritta da un soldato americano durante la guerra civile…
Ho chiesto molte cose nella mia vita e al mio Dio… molto spesso ho ricevuto dei “no” o degli “aspetta”
A distanza di tempo ho visto come anche queste apparenti “non risposte” fossero state importanti per me, per la mia vita…
“Io aspetto il mare“, ho scritto un giorno… Ci sono situazioni “irrisolvibili” e sentimenti incancellabili, ci sono lunghi momenti passati a cercare spiegazioni…
Ma pure tutto concorre ad arricchire la nostra vita…. come pietre su di una corona… e vedo completarsi il quadro della mia esistenza… piano piano… un passo alla volta..
“Un passo alla volta, Dio ci mostra sempre solo il prossimo passo”